Operazione della sezione minori della Squadra Mobile
25.07.2016 - 13:20
Il genitore sull'orlo dell'esasperazione si è recato in questura per sporgere l'ennesima denuncia, ma nel mentre si trovava negli uffici della squadra mobile, ha ricevuto numerose telefonate e messaggi dal figlio che gli intimava di dargli la somma di 50 euro per la restituzione del cellulare, somma che doveva essere recapitata davanti al Comune. A quel punto gli agenti hanno escogitato la trappola.
Esasperati dalle continue richieste di denaro da parte del figlio, affetto da una forma pesante di ludopatia, sono stati costretti a rivolgersi alla polizia per chiuderlo in carcere e sperare di porre, così, fine a questo terribile incubo. La sezione minori della Squadra Mobile ha proceduto all'arresto per i reati di estorsione e lesioni S. G. nato a Foggia 20 anni in danno dei propri genitori. Di questa triste vicenda ce ne siamo già occupati lo scorso 22 giugno quando il Gip del tribunale di Foggia ha provveduto ad emettere il provvedimento di allontanamento del ragazzo dall'abitazione dei genitori. Il mese scorso il 20enne è stato affidato alle cure della nonna, ma non è bastato a interrompere le continue ed ossessive richieste di denaro. Questo, purtroppo, ha spinto il padre a presentarsi, per l'ennesima volta, presso gli uffici della questura e denunciare, ancora una volta il figlio. L'altro giorno, infatti, il ragazzino, nonostante risultasse già sottoposto alla misura coercitiva dell'allontanamento da casa familiare con divieto di accedervi, è riuscito ad introdursi nell'appartamento dei genitori facendosi aprire la porta dal fratellino minore. Una volta dentro ha sottratto una play station con l'intento di uscire per venderla. La madre ha tentato di opporsi al figlio, ma lo stesso l'ha spinta e l'ha picchiata colpendola con dei pugni in testa. Pochi minuti più tardi è giunto in casa il padre, è nata l'ennesima colluttazione. A quel punto l'arrestato, non riuscendo nell'intento di appropriarsi della consolle del fratello, ha afferrato il cellulare dell'uomo ed è fuggito via. Il genitore sull'orlo dell'esasperazione si è recato in questura per sporgere l'ennesima denuncia, ma nel mentre si trovava negli uffici della squadra mobile, ha ricevuto numerose telefonate e messaggi dal figlio che gli intimava di dargli la somma di 50 euro per la restituzione del cellulare, somma che doveva essere recapitata davanti al Comune. A quel punto gli agenti hanno escogitato la trappola. All'appuntamento oltre al padre si sono presentati anche i poliziotti che hanno tratto in arresto, in flagranza di reato il ragazzino, sotto gli occhi attoniti del povero genitore. Il 20enne è finito in carcere, ma questo è solo l'epilogo di vessazioni e sofferenze iniziate circa un anno fa quando il ragazzo – hanno poi dichiarato i genitori - ha iniziato a pretendere con maggiore frequenza somme di denaro per giocare d'azzardo. La prima denuncia dei genitori risale a settembre 2015, poi una seconda nel mese di febbraio. Il ragazzo tornava a casa e pretendeva soldi e, quando quest'ultimi si rifiutavano, lui andava in escandescenza aggredendo fisicamente tutti i componenti della famiglia, anche il fratello più piccolo. Durante una delle sue esplosioni di violenza ha colpito con un pugno in pieno volto la mamma che si è fatta medicare. Così come più volte gli agenti della squadra mobile si erano recati in casa del giovane per cercare di sedare gli animi
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