Il segretario provinciale uscente del Pd, Paolo Campo
«La mia – dice – è stata un’esperienza straordinaria sul piano umano, ma anche molto faticosa. Perché il partito rivela una nomenclatura ancora molto fragile: non è stato facile far convivere le tante anime e le molte sensibilità che lo sostanziano. Io mi sono sforzato in questi anni di avere un atteggiamento equilibrato, rispettoso delle diversità che compongono il partito, dei ruoli; però abbiamo pagato questa sclerosi correntizia che a poco a poco ha trasformato la pluralità, che era la nostra ricchezza, il nostro cavallo di battaglia, in riserve di consenso pronte all’occasione. Penso che questo sia l’elemento di cui dobbiamo veramente liberarci».
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