Il direttore generale non ne poteva più ormai
01.12.2014 - 21:51
Masi e Pelusi in una foto d'archivio
È evidente che a finire con le spalle al muro è il presidente della società calcistica, l'avvocato Fabio Verile. «In un momento di precarietà solo uno scellerato può stabilire che esiste una politica di una maggioranza e io non posso essere direttore generale di una maggioranza o minoranza», rincara Masi che, in ogni caso, indica in Di Bari il suo successore miglio, affidabile. E mette in guardia: «Non può esserci un direttore generale di parte in una società senza pianificazione finanziaria. La conflittualità perenne è quando il socio è anche membro attivo del management». Parole di gratitudine per Pelusi e De Zerbi.
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