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caso claps

"Strada facendo" verso la verità: davanti alla chiesa della Trinità le note di Baglioni per Elisa Claps

30 anni dall'efferato caso di cronaca, condito da errori e depistaggi (dalla fuga volontaria al sequestro finito male) che ha sconvolto Potenza e la Basilicata tutta. La terra dei misteri, la terra di Luca Oriolo e Marirosa Andretta, ribattezzati i fidanzatini di Policoro e dell’agguato di via Livorno del 1997. Quel 12 settembre del 1993 la studentessa Elisa Claps non faceva più ritorno a casa dopo l'appuntamento con Danilo Restivo e sono ancora troppe le domande senza risposta

ll cadavere (come emerso a seguito dell'autopsia, martoriato da 13 coltellate) venne ritrovato da alcuni operai il 17 marzo del 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, nel cuore del centro storico del capoluogo lucano, per decenni tempio del potente parroco don Domenico Sabia, colui che "rispondeva solo al Vaticano". L'ultima persona ad aver incontrato Elisa è stata Danilo Restivo, ad inchiodarlo tracce genetiche isolate proprio in quel sottotetto ampiamente frequentato sia prima sia dopo l'omicidio e che nel 2011 venne condannato all’ergastolo in Inghilterra per l’omicidio della sarta Heather Barnett, mentre nel 2014 fu la Cassazione a confermare trent’anni per Elisa. Su chi invece a Potenza si è schierato tra gli ignavi e preferì rimanere in complice silenzio non è ancora dato sapere ed è questa la battaglia portata avanti da una famiglia che non si è mai arresa, con coraggio ed una straordinaria forza d'animo. "Dove nessuno guarda - Il caso Elisa Claps", podcast originale di Sky Italia e Sky TG24 realizzato da Chora Media e curato da Pablo Trincia, scritto con Riccardo Spagnoli e Alessia Rafanelli, fin dal primo episodio è riuscito a toccare le corde giuste degli ascoltatori, non una sterile ricostruzione delle vicende giudiziarie ma molto più. Un attento lavoro di ricerca nel quale fin dai primi minuti emergono le sensazioni e gli stati d'animo, le ambiguità e le contraddizioni di una città che quasi vuole dimenticare o al massimo custodire "in religioso silenzio". «Si sarebbe potuto risolvere in poche ore» - dice Trincia presentando il podcast- «perché attorno al male c’è dell’altro male: indifferenza, incompetenza, egoismo, ignoranza, opportunismo». I potentini che non si arrendono e continuano a chiedere verità e giustizia accanto al fratello Gildo, a mamma Filomena e a tutta la famiglia Claps si sono ritrovati ieri a Potenza, in marcia da casa di Elisa (Via Mazzini) alla Trinità con il regista Ulderico Pesce che ha rivolto un appello-messaggio a Papa Francesco e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al grido de: «La memoria non va in prescrizione, non sappiamo i nomi di chi ha tutelato e nascosto per molti anni l’assassino». Davanti al portone del palazzo sono stati sistemati dei sandali ad occhi di bue, come quelli che indossava Elisa la mattina della sua scomparsa e alcuni negozi, al passaggio del corteo, hanno deciso in segno di rispetto di abbassare le serrande. In serata, in Via Pretoria, proprio nei pressi della chiesa le torce degli smartphone hanno accompagnato le note di Baglioni. "Strada facendo" - una delle canzoni preferite di Elisa - verso la verità. Intanto questa sera torna una nuova stagione di "Chi l'ha visto?" il noto programma condotto da Federica Sciarelli in prima serata su Rai3. Ospite della prima puntata proprio mamma Filomena: a tenere banco è la riapertura della chiesa della Trinità. «Rinnovo l’invito a tutta la città – dice Gildo – a non varcare le porte di questa chiesa finché da parte loro non ci sarà un passo avanti, finché non ammetteranno le loro responsabilità, i loro colpevoli silenzi, quello che hanno messo in piedi dall’alba del ritrovamento. Questa chiesa deve restare vuota».

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