Operazione degli uomini dell'Arma dei Carabinieri
07.11.2017 - 11:38
Le fiamme hanno interessato altre due veicoli, parcheggiati nelle immediate vicinanze: una Lancia y di proprietà di un agricoltore e di una Kia di proprietà di un pensionato. Gli investigatori, visionate le immagini della telecamere a circuito chiuso hanno da subito riconosciuto il giovane indagato. Nei due giorni successivi all’incendio Modola ha fatto perdere le proprie tracce.
Quando i carabinieri lo hanno fermato, aveva ancora le sopracciglia bruciate mentre appiccava il rogo all'auto del figlio del capo clan rivale. Si tratta di Angelo Modola, 19 anni disoccupato di San Marco in Lamis, arrestato in esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, cui ha fatto seguito l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del Gip del Tribunale di Foggia. Il giovane è già noto alle forze di polizia per i vincoli di parentela che lo legano alla famiglia “di Claudio”, coinvolta in passato insieme a quella di “Martino”, nell’inchiesta “Free valley”. Si tratta del blitz dei carabinieri che, nel 2004, stroncò la lotta armata tra due gruppi criminali i "Martino" e i "di Claudio -Mancini", operanti sul territorio di San Marco in Lamis. In quella circostanza i militari operarono 23 arresti; 35, invece, furono gli imputati complessivi accusati a vario titolo di mafia, omicidi e tentati omicidi. A termine di tre gradi di giudizio i giudici esclusero la mafiosità e per i fatti di sangue più gravi ci furono assoluzioni. Stando alla ricostruzione dell’accaduto resa possibile grazie ai filmati della videosorveglianza, all’alba del 19 ottobre scorso Modola si è recato una prima volta in Via Lungoiana; ha cosparso la Volswagen Polo con del liquido infiammabile ma l’incendio non è partito. Per riuscire nel suo intento è stato costretto a tornare una seconda volta. L'auto, in uso al figlio del pregiudicato Michele Martino, è andata completamente distrutta. Le fiamme hanno interessato altre due veicoli, parcheggiati nelle immediate vicinanze: una Lancia y di proprietà di un agricoltore e di una Kia di proprietà di un pensionato. Gli investigatori, visionate le immagini della telecamere a circuito chiuso hanno da subito riconosciuto il giovane indagato. Nei due giorni successivi all’incendio Modola ha fatto perdere le proprie tracce.
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