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Quattro ragazzi che insieme, con i loro strumenti, hanno suonato in tre continenti e condiviso il palcoscenico con alcune delle più famose band mondiali riescono a portare oltre 200 giovani in Terra Santa. Otto giorni di meraviglia, amicizia e nuove consapevolezze trascorsi in uno dei luoghi più ricchi di Storia del pianeta vengono raccontati con ironia e profondità riflessiva nelle pagine di questa graphic novel.
«Quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta». Olivier Clerc, "Storia di una ranocchia"
ù"Il Maestro Rotelli" vuole essere un omaggio ad un conterraneo artigiano del linguaggio, ad un’artista del verso che, come altri della sua generazione, scrive per dovere morale. È concepito per celebrare l’eclettismo, la mitopoiesi e soprattutto l’onestà e il coraggio di un poeta e di un uomo d’altri tempi, vissuto a Torremaggiore.
Cosa spinge una persona a scrivere del proprio paese? Senz’altro l’amore che nutre per la sua comunità dove è nato, cresciuto e continua, pur con grandi sacrifici, a vivere. Ma non è solo questo.
And then without further ado, the Italian Festival will return for its sixth year on 20 and 21 September. New for this year are performances by a Sicilian brass band and Italian pop group, boxing demonstrations and a display of Italian cars. Also returning is a pop-up restaurant on Cathedral Square on the Saturday night. Peterborough is set to host a feast of all things Italian with the city’s two-day Italian Festival returning to Cathedral Square on Saturday 20 and Sunday 21 September 2014.
Pino Autunno
Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili". C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa... è il microcosmo degli "indigeni"
Prezzo di vendita 30,00 €
Dettaglio prodotto
ISBN 9.788.865.721.155
Collana Il tempo e la memoria
Anno Pubblicazione 16/12/2013
Paese di pubblicazione Italia
Legatura Brossura, cucitura filorefe
Dimensioni 17X24
N° Pagine 300
Tipo edizione 219 schede illustrate e classifiche, a colori
Lingua Testo Italiano
Disponibilità Si
Spese di spedizione 0
Destinatari Tutti
Con prefazione di Antonio Blasotta
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Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili". C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa... è il microcosmo degli "indigeni"
"Ricordate “300”, quel meraviglioso film del 2007 diretto da Zack Snyder che narra dello straordinario eroismo dei guerrieri spartani contro lo sconfinato esercito persiano nella battaglia delle Termopoli, nel 480 avanti Cristo? Ebbene, in un certo senso ricorda “Il Foggia dei foggiani”. Perché, come “300”, il libro di Pino Autunno raccoglie in un solo impeto di orgoglio la storia di uomini (Pino ne schiera 219) che non solo del calcio, ma di Foggia, hanno issato il vessillo della propria appartenenza. Ovunque siano stati portati dalla vita, quali siano stati i colori delle maglie che hanno vestito in campo, questi uomini non hanno mai reciso il cordone ombelicale con le loro origini; non hanno mai disfatto le proprie valigie di quei sogni che, prima di essere possenti aquile spiegate in ogniddove, sono stati aquiloni liberati da un angolo di questa terra".
dalla prefazione di Antonio Blasotta
Il calcio foggiano, nella sua ultranoventennale storia, non ha ruotato solo attorno al genio della colonia degli "indimenticabili" (da Renato Sarti a Alfredo Marchionneschi, da Fioravante Baldi a Walter Zironi, da Enrico Candiani a Vittorio Cosimo Nocera, Dante Micheli e Paolo Lazzotti. Da Gianni Pirazzini a Mauro Colla e Gigi Del Neri, per arrivare a Franco Mancini, Ciccio Baiano e Beppe Signori e, per finire ai giorni nostri a Lorenzo Insigne e Marco Sau). C'è infatti un'altra categoria di nicchia che ha il profumo inebriante delle cose fatte in casa, e che dunque rappresenta un qualcosa al quale sentirsi sentimentalmente legati. È il microcosmo degli "indigeni" che quì hanno vissuto l'ebbrezza dell'esordio, o che da Foggia hanno mosso i pèrimio passi per spiccare il volo verso nuovi lidi. È ad essi che si rivolge IL FOGGIA DEI FOGGIANI, l'ultima fatica editoriale di Pino Autunno, studioso e storico del calcio foggiano, che a distanza di tre anni esatti dal lancio dell'opera enciclopedica "Foggia una squadra una città", torna ad occuparsi con scientifica applicazione del movimento calcistico di Capitanata. Ha preso così le mosse il primo almanacco di tutti i rossoneri di Capitanata che almeno una volta in una gara ufficiale hanno rappresentato i colori della squadra della propria città. In tutto, sino allo scorso 30 giugno, sono 219 a rientrare in questa speciale categoria, e fra loro spiccano nomi di assoluto spessore. Ma, ovviamente, attorno ai più noti e rappresentativi, c'è un 'altra miriade di semplici meteore che hanno popolato il variegato pianeta rossonero, e che in questa pubblicazione trovano la loro precisa dimensione e collocazione. Il fatto, poi, che questa accurata ricerca venga alla luce proprio in questo momento é solo apparentemente casuale: il Foggia dell'ultimo corso che ambisce a rimettere il naso nel calcio che conta dopo un biennio di oscurantismo, è infatti oggi trascinato in campo da foggiani doc, che forse mai come in precedenza stanno mostrando un non comune senso di appartenenza alla maglia rossonera. Agnelli, Agostinone, Quinto, D'Allocco e Micale sono il volto di un Foggia nuovo, che intende rialzare la testa e dare finalmente libero sfogo a sogni di grandeur.
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